(Author biography only in Italian). ARMANDO DONNA (1913 – 1994). Fu avviato all’acquaforte dal Prof. Enzo Gazzone. Si dedicò allo studio indefesso dei grandi incisori del ’400 - ’500: Mantegna, Luca di Leida, Antonio Pollaiolo, Marcantonio Raimondi, Maso Vinciguerra, Albercht Durer e poi anche Jean Duvet, Jerome Cock, Pieter Bruegel.
Al 46 risale il suo incontro con il Gruppo Forme, che lo illuminò sui movimenti artistici del ’900, a Vercelli quasi del tutto sconosciuti, determinando la sua scelta artistica verso una grafica più moderna dalla ricerca totale unica.S’interessò allora all’opera di Picasso, Magritte, Morandi, Casorati, Rosai, Compigli, Sironi.
Nel 1947 gli fu assegnata la cattedra dell’incisione presso l’Istituto di Belle Arti, incarico che mantenne sino alla morte.
Fu definito il cantore della solitudine espressa in modo surreale con una lievità unica e paesaggi stilizzati ove l’elemento ricorrente è la luna che aggiunge fascino e mistero ad una sintesi di per sé magistrale.
Le sue opere furono subito apprezzate nelle capitali dell’arte. Fu recensito dai maggiori critici del settore in ogni lingua conosciuta. Tra gli italiani ricordiamo Marziano Bernardi, Luigi Carluccio, Raffaele de Grada, Angelo Dragone.
Fu invitato alle più importanti mostre d’incisione tenute in ogni parte del mondo negli ultimi 40 anni tra cui anche la Biennale di Venezia del 52 (quattro opere). Espone in musei tra i più importanti del mondo (Museo Internazionale d’Arte Moderna di Venezia - 114 opere)
Può essere annoverato tra i quattro/cinque migliori incisori del XX secolo. |